Data protection e Cyber Security integrata: strategie e strumenti per la protezione, la prevenzione e la difesa del tuo business

La protezione dei dati e la sicurezza informatica sono ambiti imprescindibili per la continuità del business e la competitività di ogni azienda. 

Le imprese moderne operano in contesti segnati dalla crescente sofisticazione degli attacchi cyber e da una pressione normativa in costante aumento (dal GDPR alla Direttiva NIS2, fino al Regolamento DORA per il settore finanziario). Ad oggi, non è più possibile sottovalutare il tema della sicurezza, né affidarsi a soluzioni frammentarie o a interventi reattivi e isolati

Al contrario, la difesa di applicativi, infrastrutture e soprattutto dei dati  devono essere affrontate in modo integrato, continuo e proattivo, come parte di una strategia unica di gestione del rischio digitale.

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Cyber Security e Data Protection: due facce della stessa medaglia

Risulta quindi utile chiarire i confini e le intersezioni tra i due ambiti, che fanno parte di una strategia più ampia di gestione del rischio digitale, ma agiscono su livelli complementari. 

  • La cyber security ha l’obiettivo di proteggere l’infrastruttura IT, i sistemi, le reti, gli applicativi e gli endpoint da attacchi esterni o interni, facendo leva su tecnologie, competenze,policy di difesa e di gestione degli incidenti.

  • La data protection, invece, riguarda la tutela del dato in quanto tale, dal momento in cui viene generato fino alla sua conservazione, con particolare attenzione alla cosiddetta Triade CIA del dato, ovvero riservatezza (C - confidentiality), integrità (I - integrity) e disponibilità (A - availability), cui si aggiunge la conformità ai requisiti normativi.

Mantenere separate cyber security e data protection significa esporsi a rischi di frammentazione, inefficienze e mancata conformità. La loro integrazione, al contrario, consente di costruire un modello solido, non solo  a supporto della trasformazione digitale delle imprese ma, prima ancora, al garantire l’esistenza dell’azienda e la continuità delle sue attività. Se si considera che i dati sono la vera espressione di un’azienda e del suo valore competitivo, ci si rende conto di quanto sia importante superare le visioni separate tra cyber security, cloud e protezione dei dati. 

Come creare una strategia di sicurezza moderna

Costruire una strategia cyber moderna significa adottare una visione sistemica che tenga conto dell’interdipendenza tra infrastrutture IT, dati, utenti e processi. 

Di sicuro, oggi va superata la logica del perimetro rigido da difendere, perché i confini aziendali non esistono più: cloud, lavoro da remoto e supply chain sempre più estese hanno reso le superfici di attacco diffuse e mutevoli. È altrettanto importante abbandonare gli approcci reattivi, che introducono soluzioni di sicurezza solo quando un’infrastruttura è già operativa, un’applicazione è in produzione o una migrazione al cloud è già avvenuta. La sicurezza moderna si progetta fin dall'inizio – by design – e va integrata in modo nativo in ogni fase del ciclo di vita digitale: dai processi di sviluppo software (DevSecOps) alla configurazione dell'infrastruttura applicativa, fino al monitoring e alla gestione delle reti e di tutte le componenti di uno stack tecnologico.

Per questo, per costruire una strategia efficace non bastano le tecnologie avanzate, ma bisogna porsi le domande giuste: 

  • Quali sono gli asset critici e come sono difesi delle minacce conosciute? 
  • Come è possibile prevenirne la compromissione
  • Chi ha la responsabilità finale della sicurezza in scenari ibridi e multi-cloud?
  • Quanto è solida la capacità di rilevare comportamenti anomali o tentativi di intrusione in tempo reale?
  • Cosa succede quando si verifica un incidente? Sono pronte le procedure per contenere, rispondere e ripristinare rapidamente le operazioni?
  • Come misurare l'efficacia della strategia?

La sicurezza preventiva, ovvero come anticipare le minacce

La prima linea di difesa è ovviamente preventiva e riguarda la capacità di conoscere il proprio livello di esposizione e di anticipare le minacce. Una strategia efficace non si basa su un singolo strumento, ma su un insieme sinergico di attività che vanno dalla valutazione del rischio alla simulazione degli attacchi, fino al monitoraggio continuo degli indicatori di compromissione.

L’obiettivo è uno: intervenire prima che la minaccia si concretizzi

  1. Un elemento chiave, nonché il primo ad essere implementato, è tipicamente il Cyber Risk Assessment, che valuta il livello di rischio complessivo dell’organizzazione tenendo conto delle vulnerabilità tecniche, dei processi, delle infrastrutture e dei potenziali impatti di un attacco.
  2. Un alleato imprescindibile nella protezione moderna è un servizio di Attack Surface Management basato su intelligence, che fornisce una visibilità completa e continua di tutti gli asset IT esposti su Internet. Permette di scoprire, valutare e gestire in tempo reale la tua superficie di attacco esterna, per prevenire violazioni e rafforzare la postura di sicurezza.
  3. Altrettanto centrale, sempre in chiave preventiva, è l’integrazione di una Threat Intelligence avanzata, che consente di identificare documenti esfiltrati, account violati, attività di brand impersonation e altri segnali precoci di rischio, offrendo all’azienda il tempo e le informazioni necessarie per reagire. Non si tratta solo di raccogliere dati, ma di trasformare segnali esterni in azioni mirate per proteggere il brand, i dati e le relazioni di filiera.
  4. Accanto alla visione globale del rischio e all’analisi delle minacce, una strategia moderna integra sempre un processo di Vulnerability Management, che, a differenza di Vulnerability Assessment periodici, analizza in modo continuo e sistematico le vulnerabilità note, ne valuta la priorità in base al contesto e gestisce attivamente la mitigazione o la correzione, prima che possano essere sfruttate.
  5. In considerazione della complessità dei processi di remediation, sono sempre più utili servizi di Continuous Threat Exposure Management (CTEM), che simulano in modo costante il comportamento degli attaccanti per rilevare e mitigare esposizioni concrete prima dell’intervento dei veri malintenzionati, anticipandone gli effetti e abilitando interventi mirati sui punti di maggiore criticità.
  6. A supporto di tutto ciò, pratiche come i penetration test simulano attacchi reali per verificare la tenuta dei sistemi e scoprire eventuali falle non evidenti
  7. Detection & Analysis: come rilevare e analizzare un attacco informatico

Il team deve essere in grado di rilevare gli incidenti informatici minimizzando i falsi positivi. A tal proposito, il NIST pone l’attenzione sui precursori e sugli indicatori, ovvero sulla capacità di interpretare correttamente dei segnali che indicano la possibilità di un attacco futuro (precursori) o di uno già avvenuto (indicatori).

Per quanto concerne i primi, è fondamentale l’analisi continua dei vettori di attacco (es, nuove vulnerabilità introdotte nell’elenco dei CVE), mentre gli indicatori di attacco vanno monitorati in tempo reale. In questa fase, emerge con chiarezza il valore centrale del SOC (Security Operations Center), come struttura dedicata al monitoraggio, alla prevenzione e alla risposta di ogni tipologia di incidente. Per quanto concerne l’analisi, il personale deve essere in grado di evitare i falsi positivi e di definire le priorità di intervento basandosi su dimensioni di analisi come l’impatto sul business e la tipologia di dato interessato.

Difesa dell’infrastruttura: come rilevare e contenere gli attacchi

Se la prevenzione rappresenta la prima linea di difesa, la seconda è costituita dalla capacità di rilevare le minacce in corso e di contenerle prima che generino danni. Una strategia efficace non può prescindere da una componente di detection & response attiva, costruita su tecnologie integrate, competenze specialistiche e un presidio costante dell’infrastruttura IT.

A livello concettuale, difendere l’infrastruttura non significa (più) integrare semplicemente firewall e antivirus, ma sorvegliare l’intero ecosistema digitale — reti, server, endpoint, cloud, applicazioni — alla ricerca di segnali anomali, movimenti laterali, tentativi di escalation dei privilegi o comunicazioni sospette con l’esterno. Servono, appunto, competenze, processi e strumenti specifici, capaci di elaborare grandi volumi di dati e generare alert affidabili e contestualizzati. Tra questi: 

  1. Il SIEM gioca un ruolo centrale nell’aggregare, normalizzare e correlare gli eventi di sicurezza provenienti da più fonti, restituendo una visione unificata dello stato dell’ambiente IT;

  2. Le soluzioni MDR (Managed Detection & Response) forniscono un servizio gestito di rilevamento e risposta, che unisce tecnologia e competenze specialistiche per identificare e neutralizzare rapidamente le minacce;

  3. A livello di rete, il contributo dell’NDR (Network Detection & Response) è fondamentale per intercettare attività malevole che sfuggono ai controlli tradizionali, come movimenti laterali o esfiltrazioni di dati.

Tutti questi strumenti sono efficaci se integrati in un ecosistema di sicurezza gestito, capace di operare in modo coordinato e proattivo. Per questo, ReeVo mette a disposizione delle aziende un SOC (Security Operation Center) proprietario e attivo h24/7, che centralizza il monitoraggio, l’analisi degli eventi e la gestione operativa degli alert, fornendo un presidio continuo e qualificato sull’infrastruttura IT aziendale.

Incident response, ovvero la migliore gestione degli attacchi

Anche con i migliori sistemi preventivi, l’incidente può comunque verificarsi. In questi momenti si misura la reale resilienza dell’organizzazione: serve un piano chiaro, testato e condiviso, in grado di attivare risorse, contenere i danni e ripristinare l’operatività nel più breve tempo possibile.

La gestione degli incidenti non è quindi un semplice piano B, ma una componente strutturale della strategia cyber, che richiede competenze, procedure e strumenti dedicati. ReeVo affianca le aziende anche in questa fase attraverso il servizio STORM (Security Threat Orchestration Response and Monitoring), che garantisce una risposta rapida e coordinata alla minaccia adottando il framework NIST e coprendo tutto il processo, dall’analisi dell’attacco al contenimento, fino al ripristino dei sistemi e al supporto tecnico e legale post-incidente.

Data protection nell’era del cloud: come cambia la tutela del dato

Tutelare l’integrità, la riservatezza e la disponibilità del dato è una sfida non solo per via dell’aumento delle minacce cyber, ma anche per la trasformazione dei modelli IT, sempre più complessi, distribuiti e orientati al cloud. I dati non risiedono più in ambienti centralizzati e controllati, ma si spostano tra cloud pubblici e privati, datacenter ibridi, sistemi on-premise, vari endpoint e ambienti edge. Questo li rende più esposti, più difficili da localizzare, e spesso soggetti a regole diverse a seconda del contesto in cui si trovano.

La migrazione al cloud ha, inoltre, trasformato il concetto di data governance. Se un tempo bastava proteggere il perimetro del datacenter, oggi è necessario implementare controlli granulari che seguano i dati ovunque. Il modello di responsabilità condivisa dei cloud provider introduce inoltre una complessità aggiuntiva: mentre il fornitore garantisce la sicurezza dell'infrastruttura, la protezione dei dati rimane responsabilità dell'azienda, cui far fronte con specifiche competenze, policy e strumenti.

Questo scenario richiede un approccio data-centric piuttosto che infrastructure-centric. In altri termini, non si tratta più di proteggere i server, ma di rendere i dati intrinsecamente sicuri attraverso strumenti quali: 

  • Backup regolari e immutabili, con possibilità di ripristino granulare e conservazione su più livelli (on-site, off-site, cloud);

  • Soluzioni di Data Loss Prevention (DLP), che aiutano a evitare la fuoriuscita di informazioni sensibili, applicando controlli dinamici su file, flussi e comportamenti degli utenti;

  • Cifratura dei dati, sia in transito che a riposo, consente di mantenere la riservatezza anche in scenari di accesso non autorizzato;

  • Monitoraggio continuo e classificazione dei dati che permettono di adattare i controlli in base al valore e alla criticità delle informazioni trattate.

L’esigenza di un approccio integrato alla sicurezza e alla protezione del dato

Quando si parla di integrazione in ambito cyber security e data protection, il tema non è solo la convergenza tra due discipline complementari, ma anche - e soprattutto - la capacità di far dialogare efficacemente i tanti strumenti, processi e servizi che ciascuna di esse richiede.

Né la sicurezza né la protezione dei dati si realizzano con una singola soluzione. Entrambe sono composte da ecosistemi complessi, che includono ad esempio: 

  • Componenti tecniche come SIEM, DLP, backup, soluzioni di cifratura; 
  • Processi organizzativi come incident response, business continuity, disaster recovery e vulnerability management;
  • Funzioni trasversali: compliance, governance, legal

Tutto ciò vale certamente per la sicurezza, dove le fasi di prevenzione, rilevazione e risposta devono essere collegate da flussi coordinati e automatizzati, ma vale anche per la data protection, dove backup, cifratura, DLP e policy di retention devono lavorare insieme per garantire non solo la protezione, ma anche la disponibilità, la tracciabilità e la conformità del dato nel tempo.

Frammentare questi ecosistemi, utilizzando processi e strumenti isolati e non integrati, significa esporsi a inefficienze, lentezze operative e rischi reali: dalla perdita di dati alla mancata rilevazione di un attacco, fino alla difficoltà di rispettare gli obblighi normativi entro i termini previsti.

Adottare un approccio integrato, al contrario, significa costruire un'architettura unificata, in cui le tecnologie condividono informazioni e le persone possono intervenire in modo rapido, informato e coordinato. È su questa logica che si basano soluzioni come ReeVo Cloud Portal, ReeVo CyberGrid e CyberDome, che approfondiremo successivamente. 

ReeVo, soluzioni integrate per la protezione del business

Nell’era del cloud, molte aziende sono costrette a comporre la propria strategia di sicurezza e data protection sommando tasselli diversi: da un lato il provider cloud, dall’altro competenze interne o fornitori specializzati in continuità del business, compliance e cyber security. Il risultato è un ecosistema difficile da governare e vulnerabile per natura.

Un modello di questo tipo non è un’anomalia, ma l’essenza del cloud pubblico così come si è affermato: le imprese si affidano al cloud nella speranza di ottenere scalabilità, innovazione, solidità e sicurezza, salvo poi scoprire che la responsabilità della sicurezza resta in gran parte a loro carico. Anche quando il provider offre componenti base di security, la protezione dei dati e delle applicazioni deve essere costruita, configurata e orchestrata dall’azienda. 

ReeVo dalla sua fondazione opera  per superare questo modello. Oltre a essere un cloud provider con infrastruttura proprietaria, l’azienda si distingue per aver integrato fin dall’inizio infrastruttura, soluzioni e servizi di sicurezza in un unico ecosistema coerente, progettato e gestito per rispondere nativamente alle esigenze di protezione e conformità manifestate dai clienti, soprattutto in relazione ai loro processi critici.

La specializzazione in cybersecurity non si limita a un catalogo di servizi e soluzioni, ma influenza l’intero approccio al cloud, che si orienta verso i paradigmi del Secure Cloud e della security by design. In altri termini, la piattaforma ReeVo non richiede di costruire da zero la propria postura cyber: offre una struttura già protetta by design (e by default), che può essere arricchita con un’ampia gamma di soluzioni personalizzate e gestita da un unico interlocutore. Si tratta quindi di un cambio di prospettiva rispetto a chi mette a disposizione delle aziende semplicemente i building block della sicurezza, ma affida a loro la responsabilità della protezione.

Un cloud progettato per la sicurezza e la compliance

Affidarsi a ReeVo significa partire da una piattaforma cloud già protetta, dove le principali funzionalità di sicurezza sono integrate nativamente e attive by default.

Per prima cosa, ReeVo gestisce direttamente i propri Data Center certificati Rating 4, localizzati in Europa e in Italia, per assicurare sovranità del dato, piena conformità con la normativa UE (GDPR, NIS 2…) e alti standard di protezione fisica e logica. I dati sono ridondati, tracciati, cifrati e custoditi in una vera e propria Cassaforte Digitale, dove l’immutabilità e la resilienza sono garantite da meccanismi di versioning, replica e isolamento automatico.

Adottare il cloud ReeVo significa anche usufruire di tecnologie avanzate come i SIEM e gli XDR (Extended Detection and Response), che offrono una protezione dinamica su più livelli, nonché di controlli di accesso intelligenti. Per le aziende con esigenze/requisiti particolarmente elevati, tutto questo può essere esteso, monitorato e gestito h24/7 dal SOC proprietario ReeVo, che garantisce risposta rapida agli incidenti e sorveglianza continua.

La vera forza del modello sta nella sua scalabilità funzionale. La protezione integrata può infatti essere estesa e personalizzata grazie a un ampio portafoglio di servizi che coprono tutte le fasi del ciclo di vita della sicurezza: dalla prevenzione — con, attack surface management, vulnerability assessment, continuous threat exposure management, penetration test e cyber threat intelligence — alla risposta, passando per soluzioni di resilienza e data protection come il cloud backup e i servizi DRaaS (Disaster Recovery as a Service).

Il risultato è un cloud sicuro e immediatamente operativo, che riduce complessità e rischi, offrendo alle imprese la certezza di un unico interlocutore e la flessibilità di un ecosistema integrato.

I pilastri dell’integrazione: CyberGrid

CyberGrid è una manifestazione concreta della filosofia ReeVo. Non è un tool o un servizio isolato, ma una vera e propria piattaforma unificata per la gestione della sicurezza, progettata per offrire una visione completa e aggiornata di tutto ciò che accade nell’ecosistema digitale del cliente.

Alla base di CyberGrid c’è un modello informativo dinamico, in grado di correlare automaticamente minacce, vulnerabilità, eventi e indicatori di rischio, restituendo una vista centralizzata e coerente della postura di sicurezza. Le informazioni non sono frammentate o statiche, ma agganciate tra loro, arricchite in tempo reale da feed di threat intelligence e contestualizzate secondo il framework MITRE ATT&CK.

Questo approccio consente di andare oltre la logica a silos tipica di molte soluzioni di gestione della sicurezza, e di ridurre il tempo necessario per rilevare, analizzare e rispondere agli incidenti. Gli eventi critici non vengono più gestiti come semplici ticket da evadere, ma come scenari da leggere e anticipare, grazie alla correlazione adattiva e all’utilizzo di modelli che valutano priorità e impatto.

Inoltre, CyberGrid non è solo visibilità, ma anche azione supportata da automatismi e flussi predefiniti che permettono di reagire in modo rapido ed efficace, anche in ambienti ad alta complessità. 

I pilastri dell’integrazione: CyberDome

Se CyberGrid rappresenta il cervello analitico dell’ecosistema di sicurezza ReeVo, CyberDome è lo scudo operativo, progettato per rilevare e bloccare in tempo reale le minacce che si manifestano sul perimetro cloud e oltre. È una protezione avanzata attiva by default e integrata su tutti i servizi della piattaforma ReeVo, senza necessità di attivazione manuale da parte del cliente.

CyberDome monitora il traffico in ingresso e in uscita dai data center ReeVo, analizza pattern di comportamento, anomalie e segnali distribuiti su più livelli. L’obiettivo è intercettare la minaccia nel momento in cui si manifesta, riducendo la finestra d’azione degli attaccanti e impedendo che un’anomalia si trasformi in incidente.

CyberDome è integrato con il motore SOAR di ReeVo, che consente di automatizzare azioni di risposta critiche come il blocco di IP malevoli, l’isolamento di workload compromessi o la limitazione di attività sospette, il tutto in tempi ridottissimi. Questa automazione è ulteriormente potenziata dall’integrazione con CyberGrid, che fornisce dati contestuali e intelligence in tempo reale, migliorando la qualità e la precisione degli alert.

Il SOC as a Service di ReeVo

Il SOC as a Service di ReeVo dimostra la predisposizione naturale dell’azienda verso la cybersecurity: non è solo un servizio, ma l’orchestratore centrale di tecnologie, intelligence e competenze in un unico sistema. Il SOC H24/7 di ReeVo offre: 

  • Integrazione completa, mettendo a disposizione della sicurezza delle imprese strumenti avanzati di Cyber Threat Intelligence, NDR (Network Detection & Response), MDR (Managed Detection & Response), SIEM e SOAR. Gli strumenti sono armonizzati con la competenza dei cyber‑analyst ReeVo certificati.
  • Intelligenza operativa: il SOC analizza i dati provenienti da ambienti on-premise, cloud e applicazioni, integrando feed esterni come quelli del Deep e Dark Web. Questo permette di abbattere i falsi positivi e mettere al centro gli alert realmente critici.
  • Automazione e rapidità di risposta: il SOC abilita risposte rapide e automatiche, come il blocco di attività sospette, aumentando l’efficacia della difesa a prescindere dalla complessità degli ambienti protetti. 

Il SOC di ReeVo rappresenta quindi l’espressione più avanzata del suo approccio integrato tra cloud e cyber security. È un servizio che l’azienda mette a disposizione dei clienti che vogliono raggiungere il massimo livello di protezione dei propri asset digitali, integrando in modo sinergico esperienza, tecnologie avanzate, processi strutturati e competenze specialistiche maturate in anni di focalizzazione sulla cyber security.