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Furto di identità digitale: cos'è, come avviene e come difendersi per privati e aziende

Il furto di identità è il sistema più diffuso per penetrare in un sistema aziendale. Lo dicono tutte le analisi dei maggiori vendor di tecnologie per la sicurezza. Ed è anche il metodo più semplice e più efficace.

Spesso non è neanche necessario scomodare i tool che tra milioni di combinazioni individuano la possibile password perché, purtroppo, in troppi sottovalutano il problema e utilizzano stringhe deboli e prevedibili. E ciò è vero per le password di accesso a qualunque servizio, dalla posta elettronica dei dipendenti alle credenziali del personale interno ed esterno abilitato alla gestione degli ambienti cloud su cui poggia l’infrastruttura.

Oltre alla poca sensibilità al problema da parte dei dipendenti, un’altra criticità prevalente è la mancanza di policy di sicurezza dettagliate. Troppo spesso può capitare che l’account aziendale di un dipendente abbia dei privilegi di accesso troppo ampi. Ma anche l’accesso autorizzato a una infrastruttura in cloud a personale non appartenente all’azienda, infine, è un problema comune.

Se è vero che gli sviluppatori e i partner It hanno la necessità di avere un accesso ampio agli ambienti cloud, è altrettanto vero che, senza l’utilizzo di applicativi avanzati di Identity Management e per il monitoraggio costante dell’attività di rete, il rischio di essere violati si amplifica.

Cos'è il furto di identità digitale e perché è una minaccia

Il furto di identità digitale è l'acquisizione fraudolenta e l'utilizzo non autorizzato di dati personali o credenziali digitali altrui per compiere azioni illegittime, come accessi a servizi online, transazioni economiche o crimini informatici.

Si tratta di un fenomeno in rapida crescita. Secondo i dati della Polizia Postale, in Italia i casi segnalati sono aumentati del 34% negli ultimi due anni, colpendo sia cittadini privati sia organizzazioni aziendali.

La minaccia è duplice: da un lato i singoli possono subire danni economici, reputazionali e legali; dall’altro, le aziende possono veder compromessi sistemi cloud, dati sensibili e interi processi operativi, con conseguenze potenzialmente devastanti.

Come avviene: dal phishing agli accessi cloud non protetti

Il furto di identità digitale può avvenire in diversi modi. Tra le tecniche più comuni troviamo il phishing, ovvero email o messaggi che imitano comunicazioni ufficiali per indurre l’utente a fornire dati sensibili; il malware, cioè software dannosi che si installano sui dispositivi all’insaputa dell’utente; e il social engineering, ovvero l’inganno psicologico volto a ottenere informazioni riservate.

Queste tecniche rappresentano spesso il primo passo per attacchi più complessi. Un esempio concreto: se un dipendente cade vittima di phishing e cede le proprie credenziali, un attaccante può accedere alla rete aziendale, compromettere ambienti cloud e avviare campagne ransomware o furti di dati su larga scala.

Le conseguenze del furto di identità per i privati

Le ripercussioni per una persona colpita da furto di identità possono essere molteplici. Sul piano economico, si verificano spesso acquisti fraudolenti a nome della vittima o la richiesta di prestiti non autorizzati. Dal punto di vista legale, si possono subire accuse per reati commessi utilizzando l’identità digitale rubata. Anche la reputazione personale può subire danni significativi, soprattutto se i profili social vengono violati o se vengono diffusi contenuti falsi associati al proprio nome.

I rischi per le aziende: dal furto di dati nel cloud al blocco operativo

Ma quali sono le conseguenze a cui va incontro un’azienda a cui sono stati rubati gli accessi all’infrastruttura? L’osservazione delle violazioni più recenti ci insegna che il fine principale è il furto di dati aziendali rilevanti per il business o la modifica delle configurazioni per ottenere un blocco dei sistemi attraverso un attacco Ransomware. Per ristabilire la regolare operatività o recuperare le informazioni rubate l’azienda non ha altra scelta che pagare il riscatto.

L’aggravante è che l’incursione può essere avvenuta anche mesi prima dalla manifestazione dell’attacco. E il pericolo potrebbe non essere immediatamente individuabile fino a quando si osserva un blocco improvviso delle operations o dei malfunzionamenti.

Ma non finisce qui. Avere libero accesso a un account su un ambiente cloud può portare conseguenze anche più gravi.

Cosa fare subito se sospetti un furto della tua identità

Nel momento in cui sospetti di essere vittima di furto di identità digitale, è fondamentale agire con rapidità per limitare i danni. Ecco le azioni da compiere immediatamente:

  • Presentare denuncia alla Polizia Postale
    È il primo passo da fare: serve per attestare ufficialmente l’accaduto e attivare eventuali indagini a livello nazionale o internazionale.

  • Contattare subito la propria banca e i fornitori di carte di credito
    Bloccare o sospendere carte e conti può evitare che vengano effettuate operazioni fraudolente a tuo nome.

  • Cambiare tutte le password degli account principali
    Aggiorna immediatamente le credenziali di accesso a email, profili social, piattaforme bancarie e altri servizi digitali. Usa password robuste e uniche per ciascun account.

  • Attivare l’autenticazione a due fattori (2FA)
    Dove possibile, abilita una seconda verifica per accedere ai tuoi account: questa misura rende molto più difficile l'accesso non autorizzato, anche in caso di password compromessa.

Per ridurre al minimo i rischi futuri, ti consigliamo di leggere la guida completa su come prevenire gli attacchi.

Come proteggere l'azienda: strategie e tecnologie di difesa per il cloud

Difendere l’identità digitale a livello aziendale richiede una strategia multilivello. È essenziale implementare policy di gestione degli accessi e delle identità (Identity Management), che permettano di assegnare permessi minimi e controllati ai vari utenti.

A questo si devono affiancare sistemi di monitoraggio avanzato come il SOC-as-a-Service attivo 24 ore su 24, in grado di rilevare attività sospette e rispondere rapidamente agli incidenti. Anche la pianificazione di backup regolari e la predisposizione di un piano di disaster recovery sono indispensabili per garantire la continuità operativa anche in caso di violazione.

Infine, è fondamentale scegliere un’infrastruttura cloud progettata con criteri di sicurezza by design, come quella offerta da ReeVo: data center certificati in Italia, protezione dei dati, presidio continuo e gestione centralizzata sono elementi chiave per costruire una difesa davvero efficace.