Scegliere un partner IT affidabile significa basarsi su elementi misurabili, non su dichiarazioni.
Le certificazioni IT svolgono esattamente questo ruolo: attestano in modo indipendente e autorevole la qualità dei processi, la capacità di proteggere le informazioni, di garantire continuità operativa e molto altro.
In questo articolo approfondiamo il tema e scopriamo perché ReeVo rappresenta un modello virtuoso nel panorama delle certificazioni IT.
Certificazioni IT: perché sono decisive nella scelta di un partner
Ogni certificazione copre un’area diversa dell’ecosistema IT, dalle infrastrutture ai servizi, e offre ai clienti una garanzia concreta su come ciascun tassello - processi, tecnologie, ambienti, controlli e procedure operative - venga gestito, monitorato e mantenuto ai massimi standard nel tempo.
Pur essendo in linea di massima facoltative, le certificazioni sono in molti casi indispensabili. In un primo momento si sono imposte come prerequisito competitivo per conquistare la fiducia di aziende sempre più attente a sicurezza e governance; successivamente, con l’entrata in vigore di normative come GDPR, NIS2 e DORA, sono diventate uno strumento chiave per dimostrare la conformità e soddisfare requisiti normativi sempre più stringenti. Ci sono poi anche le certificazioni obbligatorie, come le qualificazioni ACN per i provider che vogliono erogare servizi cloud alla Pubblica Amministrazione.
La presenza di un ampio portafoglio di certificazioni rappresenta dunque una garanzia per tutte le imprese che decidono di affidare la gestione dei propri dati, delle applicazioni di business, dei documenti e di servizi IT critici a un partner esterno. A maggior ragione in un periodo storico in cui i servizi digitali sono direttamente connessi alla competitività delle aziende.
Certificazioni IT: quali sono e come si ottengono
Il panorama delle certificazioni IT è ampio e diversificato. Nel corso del tempo, infatti, diversi enti internazionali e organismi nazionali hanno sviluppato standard, framework e linee guida che oggi rappresentano il riferimento per misurare la maturità di un partner IT.
Come ottenere una certificazione ISO
A livello globale, l’ISO (International Organization for Standardization) rappresenta il punto di riferimento. L’ente definisce standard che coprono l’intero ecosistema IT, dalle pratiche di gestione della qualità ai sistemi di sicurezza delle informazioni, e in ogni ambito stabilisce requisiti tecnici, organizzativi e procedurali che le aziende candidate devono soddisfare in modo documentato e verificabile.
Per ottenere una certificazione ISO, il percorso è rigoroso e parte da un’analisi interna, poiché l’azienda deve confrontare i propri processi con i requisiti dello standard e individuare le aree da adeguare. Segue poi una fase di implementazione, a seguito della quale interviene un ente terzo e accreditato che effettua un audit completo: verifica documentazione, effettua interviste, valuta processi reali, controlli tecnici e operativi.
Se l’esito è positivo, la certificazione viene rilasciata e resta valida per tre anni, ma il processo non si ferma: sono previsti audit annuali di sorveglianza per verificare che lo standard continui a essere rispettato.
Da ISO all’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN)
Accanto all’ISO operano altre organizzazioni con un ruolo specifico: ad esempio la Cloud Security Alliance, che stabilisce criteri avanzati per valutare la sicurezza del cloud, o l’ISAE/SSAE, focalizzato sui controlli interni delle organizzazioni che erogano servizi. Esistono poi gli organismi nazionali come l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), mentre in altri Paesi – come la Spagna con lo schema ENS – vigono certificazioni nazionali che attestano la conformità ai requisiti di sicurezza locali.
Nelle certificazioni, anche la quantità fa la differenza
Quando un partner tecnologico deve gestire dati, applicazioni, documenti e servizi critici per il business, non basta possedere una certificazione rilevante: serve una copertura estesa, capace di abbracciare l’intero ecosistema IT con processi affidabili e coerenti, costruiti in modo da creare sinergia tra i diversi ambiti coperti dalle certificazioni.
Trovare un partner con le certificazioni fondamentali è già complesso. Trovarne uno che ne abbia molte, diversificate e sempre aggiornate, è raro perché significa che ogni componente dell’organizzazione è governata, monitorata e verificata da standard indipendenti. Per questo, nella scelta del provider è essenziale verificare quali certificazioni possiede, che cosa coprono e come interagiscono tra loro per creare un ecosistema IT realmente allo stato dell’arte, dove qualità, sicurezza, continuità, governance e compliance sono parti di un modello integrato e verificabile.
L’approccio ReeVo alle certificazioni IT
ReeVo rientra nella ristretta categoria dei provider con un portafoglio di certificazioni particolarmente esteso. La nostra forza nasce dalle due anime che definiscono da sempre la missione dell’azienda e che, negli anni, hanno guidato un percorso di certificazioni molto ampio e trasversale.
Cloud provider certificato
ReeVo eroga i propri servizi attraverso data center proprietari con rating di massima resilienza (standard ANSI/TIA 942). Ciò significa che i data center sono stati progettati e realizzati per garantire disponibilità, ridondanza e continuità dei servizi anche in condizioni estreme. Questa impostazione infrastrutturale, orientata alla protezione del dato e alla qualità del servizio, è alla base di un primo blocco di certificazioni che riguardano gestione, processo e continuità.
Tra le più rilevanti rilevanti:
- ISO 9001 attesta la qualità dei processi interni e l’approccio al miglioramento continuo;
- ISO 22301 riguarda la gestione della business continuity, ossia la capacità di garantire operatività anche in caso di eventi dirompenti;
- ISO 27701 estende il modello ISO 27001 alla privacy, definendo requisiti specifici per la gestione dei dati personali in conformità al GDPR.
L’approccio secure by design
Parallelamente, ReeVo ha sempre posto massima attenzione al tema della sicurezza. Parliamo spesso di cassaforte digitale proprio perché nel tempo abbiamo costruito livelli di protezione del dato e dei processi che vanno oltre gli standard di settore.
Qui si concentra un secondo filone di certificazioni, più specifico e particolarmente esteso, che copre sicurezza delle informazioni, sicurezza del cloud, controlli interni e conformità nei contesti regolamentati. Tra le principali:
- ISO 27001 per la gestione della sicurezza delle informazioni;
- ISO 27017 comprende controlli di sicurezza specifici per i cloud provider;
- SSAE 18 è uno standard internazionale sui controlli interni dei fornitori di servizi IT;
- Qualificazione ACN, requisito obbligatorio per erogare servizi cloud a enti pubblici.
In ReeVo abbiamo poi scelto di estendere ulteriormente il perimetro di controllo e qualità ottenendo certificazioni come ISO 20000, dedicata ai servizi gestiti e alla loro erogazione strutturata, e ISO 14001, che attesta l’impegno dell’azienda verso una gestione ambientale responsabile e contribuisce – insieme a tutte le altre – a costruire un modello operativo solido, trasparente e orientato alla massima affidabilità.