Negli ultimi decenni, l’evoluzione dell’IT ha visto un progressivo spostamento da architetture monolitiche a soluzioni modulari come la Service-Oriented Architecture (SOA) e i microservizi, oggi elementi chiave del paradigma cloud native.
In questo contesto, i Docker container si sono affermati come uno dei pilastri fondamentali: grazie alla loro leggerezza, portabilità e rapidità di esecuzione, rappresentano la base su cui costruire applicazioni moderne, scalabili e resilienti.
Docker container, il fondamento del mondo cloud native
Tra le molteplici definizioni esistenti, possiamo considerare i Docker container come unità software leggere, autosufficienti e portatili che contengono tutto il necessario per eseguire un’applicazione: codice, librerie, dipendenze, framework e configurazioni.
Le caratteristiche peculiari dei container consentono all’applicativo di funzionare uniformemente su qualsiasi sistema, indipendentemente dall'ambiente sottostante. A differenza delle macchine virtuali, i container non richiedono un sistema operativo dedicato per ogni istanza: sfruttano il kernel del sistema host, garantendo un uso più efficiente delle risorse.
I vantaggi dei Docker container
La natura stessa dei container determina vantaggi significativi in chiave di portabilità, scalabilità e velocità.
- Portabilità: i container sono autosufficienti, ovvero possono eseguiti su qualsiasi macchina che supporti la tecnologia di containerizzazione, ma con totale indipendenza rispetto al sistema operativo sottostante.
- Scalabilità: i container possono essere avviati e arrestati rapidamente, permettendo di scalare le applicazioni in modo semplice e veloce. In caso di aumento del traffico e del carico, è infatti possibile avviare nuove istanze del container in modo rapido per gestire la domanda, lasciando a un orchestratore l’onere di bilanciarla.
- Velocità: i container sono leggeri e si avviano rapidamente. Questo si traduce in tempi di deployment inferiori e facilita l'implementazione di processi di continuous integration e continuous delivery (CI/CD).
Docker: lo standard della containerizzazione moderna
Il concetto stesso di container è oggi strettamente associato: Docker Si tratta di una piattaforma open-source che automatizza la creazione, la distribuzione e l'esecuzione dei container..
Docker nasce nel 2013 come progetto open source con l’obiettivo di semplificare la creazione e la gestione di container, rendendoli accessibili a un pubblico più ampio di sviluppatori. Oggi rappresenta uno standard de facto nel mondo cloud native, adottato da startup e grandi aziende per modernizzare le proprie infrastrutture.
Grazie a strumenti come Docker Hub, è possibile accedere a migliaia di immagini container pronte all’uso, velocizzando lo sviluppo e il deployment. Docker non è solo un runtime: è diventato l’interfaccia standard per sviluppatori, DevOps e team IT in tutto il mondo.
Orchestrare i container con Kubernetes: automazione su larga scala
Un ulteriore elemento chiave di questo percorso, che esula da Docker ma rientra pienamente nel concetto di modernizzazione dell’IT, è l’orchestrazione dei container, che a livello tecnologico fa rima con Kubernetes.
Kubernetes è una piattaforma open-source che automatizza il deployment e la gestione dei container coordinando l’esecuzione di migliaia di container su più server e garantendo che questi siano sempre operativi e scalabili in modo dinamico.
Kubernetes automatizza attività complesse come il bilanciamento del carico, la gestione dei guasti e la distribuzione delle risorse, semplificando la gestione di ambienti containerizzati su larga scala. In combinazione con Docker, K8s è uno strumento fondamentale per costruire applicazioni moderne, resiliente e scalabili, tipiche delle aziende più dinamiche e di successo.