Cos’è IBM AS/400 e, soprattutto, perché se ne parla ancora? La fortunatissima tecnologia all-in-one di IBM resiste al passare del tempo e, dopo un adeguato restyling, si dimostra perfetta per progetti IT basati su cloud ibrido.
Cosa è AS400
L’AS400, oggi conosciuto come IBM i, è una piattaforma informatica sviluppata da IBM negli anni ’80, pensata per offrire un sistema integrato e altamente affidabile per le aziende. Il suo nome completo era "Application System/400" e rappresentava un’innovazione nel mondo dei server midrange, combinando hardware e sistema operativo in un unico ambiente stabile, sicuro e facilmente scalabile.
La forza dell’AS400 risiede nella sua architettura proprietaria, nel database integrato (DB2) e nella capacità di gestire in modo efficiente grandi volumi di transazioni, motivo per cui è ancora oggi utilizzato da banche, assicurazioni, pubbliche amministrazioni e grandi imprese. Nel tempo, la piattaforma si è evoluta senza mai perdere la compatibilità con le applicazioni legacy, offrendo oggi nuove opportunità grazie all’integrazione con ambienti cloud.
Capire cos’è l’AS400 è fondamentale per cogliere il suo valore strategico e il motivo della sua “rinascita” nel contesto della digital transformation.
Come funziona AS400: Storia, Evoluzione, e rebranding verso il IBM i
Era il giugno del 1988, più di 35 anni fa, quando un nuovo sistema completo hardware e software faceva capolino nei listini IBM. Progettato come server di storage ed elaborazione locale comprensivo di applicazioni, IBM AS/400 ebbe ottimi riscontri soprattutto in ambito finance e insurance. La soluzione IBM ebbe un successo planetario per via di molteplici fattori, tra cui la sua eccezionale affidabilità e sicurezza, ma anche per un costo competitivo rispetto ad altri mainframe e per la scalabilità nativa, che lo rendeva adeguato ad assecondare i percorsi di crescita delle imprese.
Nel 2008 arrivò il rebranding dell’AS/400
A vent’anni dalla nascita, e precisamente nel 2008, IBM decise per un rebranding: da quel momento a listino vennero introdotti i System i (i come integrazione). Seguendo il tracciato di AS/400, IBM i continua a essere un sistema integrato, con base hardware IBM Power Systems e cuore operativo IBM i.
Nel corso degli anni, IBM ha effettuato diverse operazioni di rebranding: da AS400 a iSeries nei primi anni 2000, poi System i, e infine IBM i, che oggi rappresenta la versione più moderna della piattaforma. Questo cambiamento non ha solo interessato il nome, ma anche le tecnologie alla base del sistema, che ora include il supporto per linguaggi moderni, strumenti di sviluppo open source e integrazione con ambienti cloud ibridi.
L’evoluzione dell’AS400 in IBM i ha permesso alla piattaforma di rimanere competitiva e strategica, rispondendo alle esigenze di digitalizzazione e innovazione delle imprese moderne.
Infatti, mercati verticali come il manufacturing e il fashion trovarono in questa soluzione la giusta risposta alle loro esigenze di elaborazione.
E poi ci fu l’Italia. Non sono disponibili al momento dati ufficiali relativi alla distribuzione degli IBM AS/400 nei vari Paesi, ma è risaputo che l’Italia fu, quanto meno in determinati momenti, il Paese con la più alta diffusione dei sistemi di Big Blue
Vantaggi dell'AS400 (IBM i) in Ambiente Cloud Ibrido
Spostare l’AS400, oggi IBM i, in un ambiente cloud ibrido rappresenta una scelta strategica per le aziende che vogliono modernizzare l’infrastruttura IT senza rinunciare alla stabilità e affidabilità di una piattaforma storica. Il cloud ibrido permette di integrare le risorse on-premise con servizi cloud pubblici e privati, creando un ecosistema flessibile, sicuro e altamente performante.
Tra i principali vantaggi si evidenzia la scalabilità, con la possibilità di allocare risorse in base alla reale esigenza operativa, evitando sovradimensionamenti. La sicurezza resta elevata grazie a soluzioni cloud certificate e sistemi di protezione avanzati, mentre la compatibilità con le applicazioni legacy assicura la continuità dei processi aziendali già in uso.
Inoltre, l’adozione di un modello cloud consente una riduzione dei costi operativi legati all’hardware e alla manutenzione, migliorando il Return on Investment (ROI) complessivo. Le imprese possono così beneficiare di una piattaforma moderna e resiliente, pronta per integrare nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, l’analisi predittiva e l’automazione dei processi, senza rinunciare all’affidabilità che ha reso l’AS400 un punto fermo nel panorama enterprise.
Scalabilità e Flessibilità
È una caratteristica insita nell’ingegneria dei server IBM, capaci di scalare molto rapidamente l’elaborazione, passando da 4 a 256 core.
Affidabilità e Sicurezza
I sistemi AS/400 sono stati adottati inizialmente dai settori Finance & Insurance, ambienti mission critical per definizione. Non possono certamente mancare applicazioni in altri settori critici come manufacturing ed healthcare.
Il carattere legacy della piattaforma l’ha protetta negli anni. Anche a seguito della reingegnerizzazione del sistema operativo e dei servizi applicativi, la protezione è rimasta una caratteristica distintiva degli AS/400.
Compatibilità e Integrazione
La garanzia di utilizzo del maggior numero di versioni dei vari software e servizi installati è sempre stata la priorità assoluta per i programmatori AS/400. Il codice sviluppato negli anni 90 continua a girare con serenità.
Soluzioni di Migrazione Cloud per l'AS400
La migrazione dell’AS400 verso ambienti cloud rappresenta oggi una scelta strategica per molte aziende che desiderano mantenere l’affidabilità della piattaforma IBM i, beneficiando al contempo della flessibilità, scalabilità e riduzione dei costi offerti dal cloud. Esistono diverse strategie di migrazione, ognuna con vantaggi e livelli di complessità differenti.
Una delle più comuni è il lift & shift, che prevede la replica dell’ambiente AS400 in un’infrastruttura cloud senza modifiche significative al codice o all’architettura: è veloce e a basso impatto, ideale per chi cerca continuità. Il re-hosting, invece, implica lo spostamento su una piattaforma compatibile (come un cloud privato basato su Power Systems), mantenendo il sistema operativo IBM i. Infine, il refactoring o replatforming consiste nella riscrittura o modernizzazione parziale delle applicazioni per adattarle a nuovi paradigmi cloud-native, come microservizi o container.
Ogni approccio va valutato in base agli obiettivi aziendali, al budget e alla complessità del sistema in uso. L’integrazione dell’AS400 nel cloud ibrido consente inoltre di sfruttare al meglio sia le risorse on-premise sia quelle in ambienti cloud pubblici.
Lift & Shift
Il modello Lift & Shift consiste nel trasferimento diretto delle applicazioni AS400 su infrastrutture cloud, senza modificare il codice sorgente o l’architettura applicativa. È una strategia ideale per le aziende che desiderano migrare rapidamente al cloud, mantenendo al contempo la compatibilità con l’ambiente IBM i.
Questo approccio permette di ridurre i tempi di migrazione e i costi iniziali, garantendo continuità operativa e prestazioni stabili. È spesso utilizzato con soluzioni di cloud privato o ambienti cloud specializzati che supportano workload IBM Power. Tuttavia, pur offrendo vantaggi immediati, non consente di sfruttare appieno le potenzialità del cloud in termini di scalabilità e innovazione applicativa.
Refactoring e Re-hosting
Refactoring e Re-hosting rappresentano strategie più avanzate per migrare l’AS400 al cloud. Il refactoring prevede la riscrittura o l’adattamento del codice per renderlo compatibile con architetture moderne, come microservizi o container, abilitando così l’uso di strumenti cloud-native e DevOps.
Il re-hosting, invece, consiste nel trasferire le applicazioni su nuovi ambienti, come server Power virtualizzati in cloud, mantenendo l’OS IBM i ma con maggiore efficienza e integrazione. Questi approcci richiedono investimenti maggiori, ma abilitano l’ottimizzazione delle performance, la modernizzazione dei processi e una reale evoluzione digitale.
Best Practices per l'Ottimizzazione e la Sicurezza
La migrazione dell’AS400 (IBM i) in ambienti cloud richiede un’attenta gestione per garantire performance elevate e massima sicurezza. Adottare le best practices giuste consente di sfruttare appieno i benefici del cloud senza compromettere la stabilità del sistema.
In primo luogo, è fondamentale ottimizzare la configurazione dell’ambiente IBM i, adattando risorse, carichi di lavoro e storage alle reali necessità operative. L’utilizzo di strumenti di monitoraggio continuo consente di prevenire colli di bottiglia, gestire in modo proattivo le anomalie e garantire un’erogazione costante dei servizi.
Per quanto riguarda la sicurezza, è consigliabile implementare policy di accesso granulari, con controlli basati su ruoli (RBAC), autenticazione multifattore (MFA) e logging centralizzato delle attività. Inoltre, la segmentazione della rete, il patching regolare del sistema operativo e l’uso di backup automatizzati sono elementi chiave per garantire la protezione dei dati e la resilienza operativa.
Infine, è utile predisporre piani di disaster recovery specifici per ambienti ibridi, così da ridurre al minimo eventuali interruzioni. Una gestione consapevole dell’AS400 in cloud passa da un equilibrio tra efficienza operativa, controllo e sicurezza.