News

Cos'è il SaaS e perché scegliere questo modello per l’IT aziendale

Cosa è SaaS e perché scegliere questo modello per l’IT aziendale. Una nuova guida firmata Reevo Cloud, Una nuova "bussola" per orientarsi nel cuore del cloud, il motore che sta trainando la ripartenza di milioni di imprese

Di fronte ai dati di crescita del modello, ha assolutamente senso chiedersi cosa è SaaS e perché un’azienda dovrebbe sceglierlo. Per chiarire il concetto, iniziamo a descrivere la sigla: SaaS vuol dire Software as-a-Service. In questo modo il software viene fruito come servizio.

Ciò significa che, in maniera totalmente trasparente all’utilizzatore, l’accesso alle applicazioni avviene da qualsiasi dispositivo, mobile o desktop, via rete. In questa modalità non è necessario installare alcun software sui device aziendali perché tutti gli applicativi risiederanno in un cloud.

La suite di produttività di Google (documenti, fogli e presentazioni) è un esempio banale di SaaS, peraltro gratuito. Microsoft Office 365 è un altro esempio, questa volta a pagamento, di SaaS. Così, una volta realizzato che di SaaS in azienda se ne usano diversi, è facile comprendere perché sia il servizio più utilizzato tra quelli basati su cloud.

Cosa è SaaS? Un servizio applicativo all inclusive

Secondo i dati dell’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano che abbiamo commentato in questo post, la diffusione dei servizi SaaS in Italia è cresciuta del 46% da un anno all’altro superando il miliardo di euro di valore di mercato. Oggi, il SaaS rappresenta la metà della spesa complessiva in servizi di cloud pubblico e ibrido in Italia.

Ma torniamo sulla definizione di cosa è SaaS. Aderendo a un servizio di questo tipo, fornito da un cloud service provider come Reevo, l’azienda stabilisce in fase iniziale la tipologia di software che vuole usare in modalità di servizio. Una volta definita la base applicativa, il cliente pagherà una cifra basata sul consumo effettivo del servizio e non si dovrà più preoccupare di installazioni, aggiornamenti, assistenza e manutenzione.

L'infrastruttura sottostante, il middleware, il software e i dati delle app si trovano fisicamente nel data center del provider di servizi. Il provider di servizi gestisce l'hardware e il software e, con il contratto di servizio appropriato, garantisce la disponibilità e la sicurezza dell'app e dei dati.

Ciò si traduce in un enorme vantaggio in termini di utilizzo di risorse: il team It aziendale non dovrà più impazzire dietro alle installazioni su ogni singolo device, agli aggiornamenti e alla manutenzione, dedicandosi ad attività più strategiche e utili al business.

Puoi scegliere SaaS per un set di applicazioni

Sempre dai dati dell’Osservatorio del Politecnico si evince un'altra indicazione interessante. Le aziende italiane sembrano optare per una migrazione dell’It verso un cloud ibrido. Ovvero, nella maggioranza dei casi, un mix di infrastruttura distribuita tra on premise e cloud pubblico.

Di fatto, le aziende tendono a mantenere una componente di dati e applicazioni su una struttura gestibile direttamente (on premise) o, al massimo un cloud privato, per garantire protezione e integrità di dati particolarmente “sensibili”. Mentre un altro set di applicazioni, per esempio quelle per la produttività e la collaborazione, può essere indirizzato verso un’infrastruttura SaaS.

Cosa è SaaS e perché scegliere questo modello per l’IT aziendale. Una nuova guida firmata Reevo Cloud, Una nuova "bussola" per orientarsi nel cuore del cloud, il motore che sta trainando la ripartenza di milioni di imprese

Di fronte ai dati di crescita del modello, ha assolutamente senso chiedersi cosa è SaaS e perché un’azienda dovrebbe sceglierlo. Per chiarire il concetto, iniziamo a descrivere la sigla: SaaS vuol dire Software as-a-Service. In questo modo il software viene fruito come servizio.

Ciò significa che, in maniera totalmente trasparente all’utilizzatore, l’accesso alle applicazioni avviene da qualsiasi dispositivo, mobile o desktop, via rete. In questa modalità non è necessario installare alcun software sui device aziendali perché tutti gli applicativi risiederanno in un cloud.

La suite di produttività di Google (documenti, fogli e presentazioni) è un esempio banale di SaaS, peraltro gratuito. Microsoft Office 365 è un altro esempio, questa volta a pagamento, di SaaS. Così, una volta realizzato che di SaaS in azienda se ne usano diversi, è facile comprendere perché sia il servizio più utilizzato tra quelli basati su cloud.

Cosa è SaaS? Un servizio applicativo all inclusive
Secondo i dati dell’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano che abbiamo commentato in questo post, la diffusione dei servizi SaaS in Italia è cresciuta del 46% da un anno all’altro superando il miliardo di euro di valore di mercato. Oggi, il SaaS rappresenta la metà della spesa complessiva in servizi di cloud pubblico e ibrido in Italia.

Ma torniamo sulla definizione di cosa è SaaS. Aderendo a un servizio di questo tipo, fornito da un cloud service provider come Reevo, l’azienda stabilisce in fase iniziale la tipologia di software che vuole usare in modalità di servizio. Una volta definita la base applicativa, il cliente pagherà una cifra basata sul consumo effettivo del servizio e non si dovrà più preoccupare di installazioni, aggiornamenti, assistenza e manutenzione.

L'infrastruttura sottostante, il middleware, il software e i dati delle app si trovano fisicamente nel data center del provider di servizi. Il provider di servizi gestisce l'hardware e il software e, con il contratto di servizio appropriato, garantisce la disponibilità e la sicurezza dell'app e dei dati.

Ciò si traduce in un enorme vantaggio in termini di utilizzo di risorse: il team It aziendale non dovrà più impazzire dietro alle installazioni su ogni singolo device, agli aggiornamenti e alla manutenzione, dedicandosi ad attività più strategiche e utili al business.



Puoi scegliere SaaS per un set di applicazioni
Sempre dai dati dell’Osservatorio del Politecnico si evince un'altra indicazione interessante. Le aziende italiane sembrano optare per una migrazione dell’It verso un cloud ibrido. Ovvero, nella maggioranza dei casi, un mix di infrastruttura distribuita tra on premise e cloud pubblico.

Di fatto, le aziende tendono a mantenere una componente di dati e applicazioni su una struttura gestibile direttamente (on premise) o, al massimo un cloud privato, per garantire protezione e integrità di dati particolarmente “sensibili”. Mentre un altro set di applicazioni, per esempio quelle per la produttività e la collaborazione, può essere indirizzato verso un’infrastruttura SaaS.

Il Saas è per tutte le aziende?

Il SaaS è un modello trasversale ai comparti verticali: ogni azienda ne può trarre beneficio indipendentemente dal settore in cui opera. Alcune possono trovarsi a loro agio con un modello applicativo misto che preveda una componente applicativa on premise, altre si trovano confidenti a migrare tutta l’architettura applicativa sul cloud. È comunque consigliabile una fase preliminare di studio delle esigenze aziendali grazie all’attività consulenziale di un cloud service provider.

In definitiva, il modello SaaS determina dei vantaggi innegabili che non si risolvono solo nel contenimento dei costi di licenza e nel passaggio definitivo a una modalità molto più efficiente del vecchio sistema basato sulle licenze. Il team It non dovrà più preoccuparsi della manutenzione e, inoltre, tutti i dipendenti aziendali potranno definitivamente slegare la propria produttività dal luogo. In tempi di smart working rappresenta certamente un grande passo avanti.